In questo periodo grazie allo sviluppo tecnico della lavorazione dei metalli si scoprì un procedimento per curvare i tubi delle trombe e realizzare così strumenti nuovi.
Qui sotto è possibile osservare le forme differenti classificate da Micheal Praetorius nel suo Syntagma Musicum II, De Organographia.
In questo periodo la tromba viene ammessa anche nelle chiese per accompagnare le funzioni religiose: lo strumento che accompagnò questa emancipazione venne chiamato tromba a coulisse.
Qui sotto è possibile osservare e ascoltare un gruppo di strumentisti intenti a utilizzare trombe con forme differenti, tutte risalenti al periodo in questione.
Gradualmente andava affermandosi la differenza tra "trombettisti" o "suonatori di tromba" e "trombe": i primi infatti erano coloro i quali avevano ricevuto una formazione superiore i secondi invece erano deputati all'esecuzione di squilli o segnali.
Cesare Bendinelli, trombettista italiano nato a Verona nel 1542, fu un abilissimo suonatore di tromba la cui fama lo portò fino a Vienna dove morì nel 1617.
Bendinelli è autore dell'importante metodo Tutta l'arte della trombetta, testo nel quale codifica le regole per l'improvvisazione oltre a raccogliere brani in voga all'epoca e dispensare consigli sulle prassi esecutive.
La fama di Cesare Bendinelli era tale che l'artigiano Anton Schnitzer di Norimberga nel 1585 gli costruì uno strumento dalla forma particolarissima.
Bendinelli alla sua morte donò la tromba all'Accademia Filarmonica di Verona dove è tutt'ora custodita nel Museo.