La prima rappresentazione fu a Napoli il 5 Settembre 1733.
Alla Serva Padrona si fa risalire l'origine dell'opera buffa.
Personaggi
Uberto (basso)
Serpina (soprano)
Vespone (ruolo muto)
All'alzarsi del sipario, dopo l'Ouverture, vediamo Uberto intento a vestirsi per uscire brontolando perché da ben tre ore aspetta la sua cioccolata che ancora non è arrivata.
Uberto ha chiaramente un debole per Serpina e lei ne approfitta in modo sfacciato, comportandosi come se fosse la padrona.
Chi ci va di mezzo solitamente è Vespone, l'altro servo di Uberto.
Segue un recitativo nel quale il padrone di casa si lamenta con Serpina, che in quanto a lamentele non è seconda a nessuno.
Ma Serpina con tono capriccioso e autoritario rimbecca Uberto sostenendo che ormai è troppo tardi per uscire e nell'aria Stizzoso mio stizzoso gli fa la predica.
Nell'aria A Serpina penserete la serva capricciosa esprime la speranza di non essere dimenticata quando non ci sarà più.
Uberto prende la mano di Serpina e lei capisce che il suo piano sta funzionando alla perfezione. Uberto ha le idee confuse e con l'aria Son imbrogliato già dimostra di avere sentimenti di amore per Serpina.
Serpina ritorna portando con sé Vespone travestito da capitan Tempesta il quale intima Uberto di dargli la dote della serva oppure di sposarla.
L'opera si conclude con il duetto finale in cui Uberto ammette di essere innamorato e voler sposare Serpina che felice si ritrova da serva a padrona.
Qui sotto puoi ascoltare l'intera opera.